ONA NUOVI CASI DI MESOTELIOMA IN PUGLIA

La Fibronit continua a uccidere anche in Puglia.

“La situazione pugliese ed in particolare quella di Bari è molto allarmante perché abbiamo riscontrato un’alta incidenza di mesoteliomi tra gli abitanti delle zone limitrofe l’ex azienda cementifera Fibronit”.

Così dichiara Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, che oggi era a Bari per la presentazione del Centro Studi sull’Amianto, di Ona Dipartimento di Diritto del Lavoro dell’Università di Bari.

Il Tour Pugliese di dibattiti ed approfondimenti di Osservatorio Nazionale Amianto, membro del comitato scientifico di Sportello Nazionale Amianto , ha fatto tappa ieri a Brindisi e Taranto ed oggi ha raggiunto istituzioni , cittadini e lavoratori a Bari e Foggia.

“Città pugliesi che soffrono” Questa la fotografia che Bonanni ha inesorabilmente ricordato scandendo i numeri di una regione martoriata da un alto numero di casi di patologie asbesto correlate.

“A Bari stimiamo in 400 i decessi causati dall’amianto nella Fibronit tra i dipendenti e cittadini esposti intorno alla fabbrica – dichiara Bonanni – ed in zona abbiamo registrato due nuovi casi di mesotelioma che hanno colpito un dipendente delle poste addetto alla consegna di pacchi ed un operatore ecologico”.

I dati epidemiologici
Secondo il Registro mesoteliomi nella Regione Puglia, «i mesoteliomi ufficialmente registrati sono stati 935, nel periodo tra il 1993 e il 2012 (dal 2010 al 2012 i dati sono parziali). Un numero che corrisponde al 4,4% del mesoteliomi registrati nel Paese. Nel 65,5% dei casi, il mesotelioma è stato causato da esposizione all’amianto di tipo professionale». Nello specifico, «i morti per mesotelioma nella città di Taranto, tra il 2006 e il 2011, sono la metà di quelli censiti nell’intera Puglia dal Registro regionale. Centoventuno morti solo di mesotelioma, di cui 99 uomini e 22 donne».
Ed ancora viene specificato che, «a Taranto si registrano 20 casi di mesotelioma all’anno, con un’incidenza cinque volte superiore all’attesa».
«L’insorgenza del mesotelioma è solo la punta dell’iceberg: l’amianto infatti è in grado di determinare patologie fibrotiche, tra le quali l’asbestosi, le placche pleuriche, gli ispessimenti pleurici, complicazioni cardiovascolari e cardiocircolatori, e diverse patologie neoplastiche», spiega Bonanni.

L’Ona, alla luce di questi drammatici dati, ha deciso di rafforzare la sua presenza sul territorio pugliese costituendo il Comitato Ona di Taranto al quale hanno aderito dipendenti ed ex dipendenti della Marina Militare che hanno scoperto di aver contratto patologie asbesto correlate, come placche pleuriche, noduli polmonari e ispessimenti dell’interstizio.

L’osservatorio Nazionale Amianto ha inoltre fatto sapere che proporrà al Governo di implementare il fondo Inail vittime dell’amianto.

Il Governatore della Puglia Michele Emiliano, in collegamento Skype, si è detto pronto a sostenere la proposta perché «doverosa considerati i drammi che ha subito la Puglia. Come sindaco di Bari- ha detto- ho portato avanti una dura battaglia per il disinquinamento del sito Fibronit che ha prodotto tantissimi decessi per mesotelioma pleurico. Mi auguro che il Governo prenda in mano la situazione».

Il lavoro dell’Osservatorio Nazionale Amianto prosegue e con l’azione dello Sportello Amianto l’intenzione di ONA e degli altri enti membri del comitato scientifico è quella di intensificare controlli e azioni sui territorio per alzare la guardia e il tenore della battaglia contro la Fibra Killer

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